Il mio lavoro esplora il rapporto tra l’universalità del mito e la vita come performance. Con influenze diverse come Machiavelli e Frida Kahlo, produco nuove tensioni a partire da trame banali e trascendenti.

Fin da quando ero studente sono stato affascinato dall’essenziale irrealtà dell’universo. Ciò che inizia come un desiderio viene presto manipolato in un manifesto di lussuria, lasciando solo un senso di irrealtà e la prospettiva di un nuovo inizio.

Mentre i derivati intermittenti si trasformano attraverso una pratica frenetica e accademica, allo spettatore rimane un epitaffio sulle possibilità della nostra epoca.

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